2018: Lega come Destra percepita?

2018: Lega come Destra percepita?

In questi giorni molti simpatizzanti, iscritti al Movimento Nazionale per la Sovranità o conoscenti che hanno condiviso l’esperienza di Alleanza Nazionale mi affrontano lamentando sul come la Lega abbia “scippato” tutte le “ nostre” parole d’ordine, tutti i principi e le campagne, che sono state patrimonio spesso esclusivo della destra sociale; si sente ripetere: “…e dopo la battaglia allo ius soli, alla legge Fornero, all’immigrazionismo, alla difesa di prima gli italiani (sarebbe meglio dire prima l’Italia) etc., ora anche “scippato” il vessillo del Presidenzialismo”.
A ben ragionare però, viene da rispondere che dovremmo essere felici che tali battaglie siano state “sposate”, fatte proprie da un partito come la Lega che, nato oltre 30 anni fa, attraverso una lunga marcia ed esperienza amministrativa e governativa è arrivato nel 2018 a importanti posizioni di influenza politica in Italia.

Lega che è oggi percepita dagli elettori come una destra, come LA destra.
La seconda riflessione, che occorre fare e che sorge spontanea alla mente (sempre se la stessa non sia occupata da un vecchio, consunto e personalistico modo di fare politica, in luogo che di ideali e tensione per il bene comune) è chiedersi: “dove eravamo noi e ancora che facciamo ora noi”?
Meglio lasciare alla “storia contemporanea” il compito di dare risposte per il passato, risposte da tenere presente ed utili per evitare di ripetere gli errori fatti (scioglimento del PDL in primis) e volendo ancora “far politica” rivolgersi al futuro (prossimo e anche non).
Oggi tocca a noi dare risposta alla leniniana domanda del “che fare?”, guardando la nostra comunità (dei senza potere con grandi ideali, sogni e la giovinezza nei cuori), e come non osservare che l’abbiamo tenuta unita, dalle Alpi alla Sicilia, da Trieste al Piemonte, con difficoltà, con fatica, fra incomprensioni e veti? Ci siamo e ci saremo.

Che fare, oltre che cercare una rappresentanza politica, obiettivo che non va mai lasciato perdere? Occorre rifondare una piattaforma programmatica politica che dia un giudizio sui nostri tempi, alla luce della nostra tradizione europea, cattolica e sociale, riprendere dunque gli annuali incontri di Orvieto, esportandoli nelle regioni di appartenenza; puntare a sostenere ed ad aiutare a crescere, in piena autonomia Gioventù Identitaria, riprendere a pubblicare attraverso i social, giornali, pagine, articoli; organizzare circoli ed incontri culturali; fare formazione politica e umana per la nostra area e soprattutto dare l’esempio di un tratto personale diverso, che sia di immediata percezione – viene da dire stile legionario – .

Avanti! Il domani appartiene a noi!