CHIESA, GOVERNO E MEDIA.

`In questi giorni si e’ sviluppato un acceso dibattito sui media e sui social in relazione alle varie dichiarazioni di politici, uomini di Chiesa e commentatori varie, in tema di immigrazione e accoglienza dei profughi, il clima creatosi e’ stato avvelenato dai mass media che in concomitanza dell’avvio del nostro consunto campionato calcistico, applicano alle dichiarazioni e paese di posizione delle parti, giudizi da bar o peggio da tifo ultra’.

Si e’ cosi’ snaturato un dibattito che potrebbe essere utile al paese, crendo la senzazione che la Chiesa interferisca e lucri sul dramma ingovernato dell’immigrazone e che la politica sia divisa fra chi a sinistra ideologicamente e non solo, lucra su un buonismo foriero di gravi e perduranti instabilita’ sociali e chi a destra a ragione protesta piu’ o meno urlante su tale invasione.

I media poi replicano i consueti schemi propinando servizi di &distrazione di massa&, ultimo dei quali quello del funerale romano di Vittorio Casamonica.

Si cerca di far perdere di vista i ruoli che Chiesa, Partiti e Governo hanno in uno Stato a democrazia rapprsentativa e cio’ rafforza il perdurare del potere del PD di Renzi, che senza essere eletto, continua la sua opera di demolizione e svendita della nostra sovranita’. L’esito sara’ un sempre piu’ crescente assenteismo elettorale.

Giova allora ricordare che anche se l’esempio del buon Samaritano ha conformato gli orientamenti e gli ordinamenti della Chiesa e dei Governi, questi ultimi sono tenuti anche in particolar modo a tener presente e tutelare la cultura, la religione e la storia della nazione governata, oltre che a proteggere e valorizzare la comunita’ rappresentata.

Il rispetto e l’ amore per la propria Patria e Famiglia, non e’ in contrasto con il rispetto di chi diverso arriva sul suolo nazionale e non pare possibile aiutare altri rinunciando alle proprie specificita’ ed identita’.

Il buonismo intransigente della sinistra e di una certa parte del mondo cattolico, crea rischiose situazioni sul piano della protesta sociale e favorisce atteggiamenti fortemente dialettici da parte di una fetta della popolazione che ritiene ingiusti i sostegni economici agli ultimi arrivati, a danno di fasce deboli delle popolazione italiana. Naturalmente i buonisti definendo razzista chiunque ponga domande, rafforzano lo scontro sociale, che pare alle porte, in un paese l’Italia che e’ l’unico, nell’ Unione Europea, ad aver adottato tale indiscriminata politica migratoria.

Questo atteggiamento demagogico spesso favorisce una reazione ugualmente sbagliata, seppure per le ragioni contrarie. L’amore alla propria comunità e il dovere di proteggerla anche da un’immigrazione incontrollata che potrebbe mettere a rischio l’equilibrio di una nazione, non toglie il dovere di prudentemente accogliere e integrare, che spesso rappresenta anche un’opportunità di crescita.

Occorre allora ricordare sempre che se  la missio della Chiesa e’ stimolare e invitare alla generosa, ma prudente solidarieta’, senza prendere parte di una diversa posizione politica, il Governo deve decidere e perseguire in tema di immigrazione, percorsi che possano coniugare identita’ , sovranita’, sicurezza culture locali e ragionata accoglienza. 

 

Benedetto Tusa