DEMOCRAZIA INDIRETTA

Da tempo ormai, specialmente in “ambienti” vicini alla sinistra, vengono espressi dubbi, più o meno velati, sulla legittimità dei “popoli” ad esprime liberamente, diciamo pure democraticamente, qualificate scelte rispetto a questioni essenziali di carattere sia politico che economico, specialmente quando non si allineano al “politicamente corretto” . Un curioso esempio è apparso sul “Corriere” del 9 febbraio 2015, a firma Nicola Rossi dell’Università di Roma Tor Vergata, sotto il titolo: “La Troika e la sovranità nazionale, l’eccesso di orgoglio fa male alla Grecia”. L’esimio professore ( tale immaginiamo sia il titolo che gli compete) parte subito con decisione: “ Sgombriamo il campo dalle questioni marginali. E’ vero: l’Unione europea poteva affrontare la crisi greca del 2010 meglio di quanto non abbia fatto […]” , certo definire questo aspetto marginale è almeno…curioso. Ma il bello deve ancora arrivare:” Il punto di fondo è un altro. […] Una maggiore solidarietà fra i Paesi membri è possibile, se accompagnata da una progressiva cessione di sovranità.[…] Ed è appunto questa affermazione che il nuovo governo greco non intende sottoscrivere. Il rifiuto del monitoraggio da parte della cosiddetta troika (sic), esprime questa posizione con chiarezza. […] E’ arrivato il momento che i greci [immaginabile che il messaggio riguardi tutti i popoli europei] ricordino che in due casi su tre i membri della troika sono espressione – indiretta, certo ma pur sempre espressione – dell’Europa e dei suoi cittadini.” Quindi ricapitolando i greci, ma in effetti tutti (?) i popoli europei, dovrebbero cedere la propria sovranità alla nuova Santissima Trinità “cosiddetta troika”, di cui due membri sarebbero espressione indiretta dell’Europa [ qualunque cosa significhi oggi la parola Europa], mentre il terzo membro probabilmente “passava di qua per caso”. Ma immaginiamo che per l’esimio professore questa sia un’altra questione marginale. Senza saperlo siamo entrati in una nuova fase della democrazia: quella indiretta, o, per meglio dire, non sappiamo diretta da chi. Non certo dai popoli europei caldamente invitati a rinunciare alla sovranità nazionale e quindi popolare.