Il cavallo rosso – Eugenio Corti

Eugenio Corti, invito alla lettura 3

 

Il Cavallo Rosso

 

Tra tutte le opere di Eugenio Corti, il Cavallo Rosso è quella che ha meno bisogno di presentazioni.

 

Si tratta dell’opera più famosa dello scrittore brianzolo, letta da milioni di persone, tradotta in più lingue e riconosciuta da illustri personaggi come una delle grandi opere della letteratura del novecento.

 

Il romanza narra le vicende di un certo numero di personaggi provenienti tutti dal paese di Nomana, nella Brianza, uomini e donne che affondano le loro radici nel comune humus della civiltà contadina e cattolica e, all’improvviso, si trovano proiettati nelle tragiche vicende del novecento.

 

Divisa in tre parti l’opera inizia sotto il simbolo del cavallo rosso, che secondo il libro dell’Apocalisse è il simbolo della guerra, e vede alcuni dei protagonisti maschili che partono per la Campagna di Russia, vivendo in prima persona sia la fase dell’avanzata sia quella della tragica ritirata di cui Corti – giovane ufficiale dell’ARMIR – era stato testimone diretto.

 

Ed è proprio quell’esperienza che Corti traspone in alcuni suoi personaggi quasi a voler dare ad ognuno un soffio di sé stesso.

Se il Corti reale concluse con il ritorno a casa la sua esperienza, ad alcuni dei sui protagonisti riserverà di scendere in fondo all’arcipelago GU.Lag vivendo esperienze tragiche e minuziosamente documentate.

 

Un misto di autobiografia e immaginazione è anche la sorte di altri personaggi che giunti in Italia dopo la campagna d’Africa, nelle tragiche giornate dell’otto settembre, sceglieranno di schierarsi con gli alleati partecipando alla ricostituzione di unità combattenti italiane; esperienza anch’essa vissuta da Corti cui ha dedicato un altro scritto: “Gli ultimi soldati del Re”.

 

Nel frattempo altri protagonisti, soprattutto femminili, vivono in Italia le vicende degli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra.

Questa seconda parte del libro viene simboleggiata dal cavallo livido.

Sono gli anni del dopoguerra e dello scontro tra la Democrazia Cristiana, luogo naturale di collocamento ideale e politico di alcuni dei protagonisti, e il partito comunista.

 

Come noto lo scontro che culminerà nelle elezioni del 18 aprile 1948 e la vittoria della Democrazia Cristiana. Vittoria successivamente inficiata dal declino dei cattolici nella vita politica italiana, decadenza che paradossalmente si verificherà mentre il partito di riferimento, la Democrazia Cristiana, continuerà ad essere il partito dominante della vita politica.

 

Ma all’occupazione delle cariche e dei posti di potere non corrisponderà l’affermazione e la difesa dei principi cristiani via via insidiati dal comunismo.

 

Emblematiche da questo canto le vicende di uno dei protagonisti, reduci della campagna di Russia che nel tentativo di difendere la verità sui tragici fatti storici e i crimini del comunismo conoscerà il silenzio e l’emarginazione.

 

Si prosegue infine con l’Albero della vita terza e ultima parte del testo che porta i lettori seguendo i personaggi e i loro discendenti fino alle soglie della data del referendum sul divorzio negli anni settanta.

 

Il percorso del romanzo non si limita alla cronaca delle vicende umane ma apre a pensieri e riflessioni sulla fede e la presenza di Dio e della Chiesa cattolica nelle vicende umane.

 

Mai banale, mai scontato, a distanza di anni il libro continua a provocare domande e riflessioni su quello che vuole dire essere cristiani nella vita di tutti i giorni.

 

Una grande testimonianza che Corti ha pagato con l’emarginazione da parte della cultura e dei mezzi di comunicazione, un trattamento simile a quello dei samizdat, gli scritti dei dissidenti e oppositori al regime comunista che circolavano clandestinamente in Russia.

 

Se si fosse schierato dal lato progressista della Storia forse Corti avrebbe ricevuto il Nobel invece ha preferito una testimonianza di fedeltà a Dio ed alla fede cattolica, perfettamente sintetizzata nell’iscrizione che volle sulla sua sepoltura “Ho difeso il Regno”.

 

Nemo