Lo smartphone e la balena

Osserviamo la straordinaria immagine cliccando qui. Cosa c’è di particolare?
Il fotografo Eric Smith è riuscito a rappresentare, con un solo scatto, tre singolari fotografie.
Ha fotografato sia l’istante stesso, l’immagine in sé e per sé, sia un’intera generazione, sia il pericolo futuro.
Questo è accaduto al largo delle coste della California dove ci viene donata un’immagine sorprendente: un ragazzo seduto sulla barca ha in mano il proprio smartphone, fin qui nulla di strano diranno i più, ma in primo piano compare una balena!
Un cetaceo che naviga a pochi metri di distanza.
Anche qui nulla di strano, diranno altri.
Ma sentiamo il racconto dello stesso Smith il quale si trovava proprio accanto alla barca a vela: “mi trovavo a circa 15 metri quando una balena e il suo balenottero sono usciti dall’acqua, a pochissima distanza dall’imbarcazione. Il ragazzo non ha mai alzato gli occhi dal telefono. Due donne scattavano foto ma lui non se n’è accorto”. L’immagine è definita dallo stesso fotografo: “un chiaro segno dei nostri tempi”.
Se riflettiamo su questa immagine non possiamo che rivedere ognuno di noi: in metropolitana, in università, per strada, quante volte veniamo rapiti dai dispositivi tecnologici e perdiamo contatto con la realtà. Quante volte abbassiamo gli occhi perdendo ciò che ci circonda?
Stare chini sullo smartphone danneggia sia la vista, sia la colonna vertebrale, infatti, secondo uno studio realizzato da Kenneth Hansraj, primario di chirurgia spinale presso il New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicina, le posizioni assunte mentre si utilizza lo smartphone imprimono al tratto cervicale della colonna vertebrale un carico pari addirittura a 27 kg di pressione.
Ma il danno più rilevante non è fisico.
L’immagine in questione è l’immagine della distrazione dei nostri tempi.
Sempre presi a mandare e-mail, a curiosare su facebook e a navigare sulla rete alla ricerca di qualcosa che poi, alla fine, potrebbe trovarsi proprio accanto a noi.
Come una balena di grandi dimensioni.
Ma non ce ne accorgiamo.
Non ce ne accorgiamo perché con l’abuso dello smartphone perdiamo la dimensione reale del presente, la dimensione del “hic et nunc”, per viaggiare nel digitale.
Vediamo posti lontani migliaia chilometri da dove realmente siamo e perdiamo dove realmente siamo: qui e adesso.
E’ un’intera generazione che, rapita e distratta, perde contatto con la realtà e non si accorge che una balena è proprio lì, al loro fianco. La balena nella foto è solo un cetaceo, ma quante balene non vediamo nel corso della nostra giornata quotidiana?

Bryan Ferrentino